L’aborto precoce: aspetti emotivi e psicologici.

da | Feb 6, 2023 | Genitorialità, Gravidanza

L’aborto precoce, nelle prime settimane di gravidanza, è frequente ma poco raccontato da chi lo vive. Colpisce circa una donna in gravidanza su cinque (dal 15% al 30% delle gravidanze, secondo le diverse statistiche). In particolare, secondo i dati ISTAT, nel nostro paese avvengono circa 70.000 casi di aborti spontanei l’anno.

La frequenza è più alta nelle donne oltre i 40 anni di età. L’elevata frequenza di questo evento ha portato, negli anni, alla sua totale banalizzazione. L’aborto è diventato un non-evento, la perdita precoce, un non-lutto, i bisogni psicologici delle donne colpite “eccessivi”.

Quali sono le caratteristiche dell’emotività legata all’ aborto precoce?

Una delle maggiori difficoltà di questo tipo di lutto è data proprio dal fatto che si soffre senza potersi aggrappare a ricordi oggettivi.

Il lutto prenatale è un lutto con tante difficoltà di elaborazione. La perdita è di una persona unica, nata solo a livello immaginario, scomparsa prima di essere conosciuta. La donna è accompagnata dal vissuto di incapacità di mettere al mondo la vita. Di fronte ad un aborto precoce la tendenza più diffusa è quella di minimizzare. La coppia viene incoraggiata a “riprovare subito”. L’assenza e la scarsità di ricordi condivisi con il bambino morto rendono il lutto nell’ aborto precoce poco condivisibile con gli altri.

Le madri e i genitori vivono la perdita nel loro intimo e il lutto può risultare poco comprensibile all’esterno perché si piange un bambino “sconosciuto” al mondo (Kirkley-Best & Kellner, 1982).

Nessuno, a parte i genitori, i fratellini e talvolta i nonni, ha avuto spazio e tempo per pensare al bambino. Nessun altro ha stabilito un legame di attaccamento (conosci le dinamiche dell’attaccamento?).

Un’altra difficoltà nell’esperienza dell’aborto precoce sono le possibili esperienze diverse nei partner. La coppia può andare in crisi, unendo al lutto per il bambino quello per la fine del rapporto di coppia.

Le difficoltà dei padri nell’ aborto precoce

Le reazioni dei padri, sono poco conosciute. Molti uomini non sono abituati a esprimere il dolore, a piangere. Nella maggioranza dei casi le loro reazioni si traducono quindi in una chiusura e in una fuga nel lavoro. Proprio per questo motivo il loro dolore tende ad essere poco riconosciuto e supportato.

Spesso vengono visti solo come mezzo attraverso cui chiedere notizie della madre. La società ignora che anche loro sono profondamente addolorati dalla perdita del figlio. Il loro dolore viene sminuito: il marito deve supportare la moglie nella gestione della sofferenza e non soffrire lui, come se quel bambino non fosse stato anche suo figlio.

Aspetti psicopatologici nelle gravidanze successive a una perdita prenatale

La morte prenatale è un fattore di rischio che condiziona il benessere delle gravidanze successive e influenza lo stile di attaccamento genitore-bambino.

È importante ricevere un sostengo psicologico (se hai bisogno scopri come posso aiutarti con la consulenza psicologica online o a Lissone) e un accompagnamento nella nuova gravidanza dopo la perdita. Una nuova gravidanza non deve essere ricercata per colmare il vuoto della perdita precedente.

aborto-precoce

La nuova vita deve avere tutta la sua importanza e non deve essere considerata un sostituto.

La gravidanza successiva a un aborto precoce è sempre condizionata dall’esperienza precedente.

Si gioisce ma si ha paura, si spera e si inizia a costruire il legame di attaccamento. Allo stesso tempo ci si sente distaccati e si vive quella che è una vera e propria alternanza di emozioni contrastanti. Soprattutto i primi mesi possono essere vissuti con forti sentimenti di incertezza, ansia e stress. Alcune coppie possono “negare” la nuova gravidanza per paura di una nuova perdita, sperimentando iperprotettività, ansia o, al contrario, distacco e freddezza.

Bambini perduti e nuovi arrivi

Ogni bambino perduto merita di essere ricordato e ogni bambino in arrivo merita di essere accolto al meglio per la sua unicità. Il bambino deve avere una madre e un padre liberi di lasciarsi andare all’amore, e non bloccati dal dolore e dalla paura. L’esperienza del lutto, se non elaborata e metabolizzata nel modo corretto, può avere ripercussioni significative. Può esserci infatti il rischio che la madre, in caso di una successiva gravidanza, sviluppi un legame inadeguato con il nuovo figlio: il bambino morto può venire idealizzato o “sostituito” a quello della gravidanza attuale.

Le aspettative

Ciò che deve essere affrontato con più attenzione in questo periodo sono i pensieri e le aspettative che la coppia genitoriale ha avuto durante il periodo della gravidanza.

Oltre a pensieri di perdita, ci sono pensieri negativi che la madre tende a rivolgere verso se stessa:

  • senso di colpa e di auto rimprovero di non essere in grado di creare vita, ma morte,
  • rimane inoltre, e in maniera eccessiva, la preoccupazione, cioè il pensare ossessivamente a tutto ciò che riguarda la perdita e da qui può nascere l’inadeguatezza nel creare vita.

Se avete vissuto una o più esperienze simili, se vi riconoscete in queste parole, non esitate a cercare sostegno e aiuto.

Spesso nonostante il dolore travolgente, i genitori che hanno subito una perdita prenatale, soprattutto le donne, non chiedono aiuto per un sentimento di vergogna che provano, si sentono donne inadeguate, rotte, che si devono nascondere.

L’aborto precoce spontaneo è un evento fisiologico di cui non si ha nessuna colpa o responsabilità

Bisognerebbe guardarlo con una prospettiva diversa, come un evento della vita che a nostro malgrado abbiamo sperimentato come abbiamo sperimentato altri aspetti della vita, senza mai negare il dolore che ci portiamo dentro per averlo vissuto. Contattami se cerchi un sostegno psicologico.

Chi sono

Sono una psicologa e credo fermamente che, per lasciarsi aiutare da qualcuno, qualcuno che faciliti il percorso, la conoscenza di noi stessi, sia necessario entrare in relazione con esso. Per questo ho scelto di specializzarmi in psicanalisi della relazione.

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